Il morbillo è un’infezione causata da un virus, che si traduce soprattutto in danni alle vie respiratorie. I sintomi principali sono tosse, secrezione nasale, mal di gola, febbre, seguita da una tipica eruzione cutanea che ha dato il nome alla malattia.
Cause della malattia
Il morbillo è causato da un virus della famiglia Paramyxoviridae. Si trasmette principalmente per via aerea, quando una persona colpita tossisce, sputacchia o starnutisce. Più raramente, il virus può anche essere trasmesso da oggetti contaminati (giocattoli, fazzoletti, maniglie delle porte, ecc.).
Evoluzione e possibili complicazioni
Nella maggior parte dei casi, il morbillo è una malattia benigna che guarisce spontaneamente in pochi giorni. Esiste tuttavia il rischio di complicazioni, soprattutto nei lattanti, nelle donne incinte, nelle persone che soffrono di malnutrizione o di deficit immunitario, come la polmonite è la prima causa di morte legata al morbillo nei bambini. L’encefalite è rara (1 caso su 1000), ma è potenzialmente letale. Esiste anche una forma particolarmente grave e rara di encefalite, la panencefalite sclerosante subacuta, che si verifica in media otto anni dopo l’episodio di morbillo in circa 1 persona su 100.000. Provoca rapidamente demenza e morte.
Nei paesi sviluppati si stima che ci sia circa un decesso ogni 1000 casi di morbillo.
Chi è colpito?
Nei paesi sviluppati, il morbillo è diventato raro da quando la vaccinazione è stata generalizzata negli anni ’80. Tuttavia, negli ultimi anni è stata osservata una ricomparsa della malattia in Europa e in Nord America (vedi statistiche), a causa di una copertura vaccinale insufficiente.
Nel mondo, questa malattia altamente contagiosa rimane una piaga. Infetta più di 20 milioni di persone ogni anno, e ne ha uccise 164.000 nel 2008, principalmente bambini sotto i 5 anni. Tuttavia, tra il 2000 e il 2007, le campagne di vaccinazione hanno permesso di ridurre del 74% il numero di decessi legati al morbillo nel mondo.